
MIR
Il progetto riguarda lo studio sui processi organizzativi ed informatici per le strutture ospedaliere pubbliche volto alla definizione dei requisiti per lo sviluppo di un software per la gestione del rischio clinico con riferimento alla donazione e trasfusione del sangue.
Negli ultimi 20 anni il lavoro dei servizi trasfusionali è stato quindi totalmente modificato, passando dalla gestione cartacea dei vecchi registri all’informatizzazione progressiva di tutti i centri. La preparazione degli emocomponenti è ormai affidata a separatori automatizzati che permettono la standardizzazione del prodotto e la tracciabilità totale mentre l’utilizzo di macchinari automatizzati ed interfacciati con il sistema informativo del servizio trasfusionale per l’esecuzione degli esami di laboratorio ha eliminato il rischio di errori di lettura e di trascrizione; inoltre sistemi per la rilevazione di alloanticorpi irregolari hanno facilitato e reso più sicuro il lavoro dei laboratori di immuematologia (SIMTI, 2007, p.33).
Tali dinamiche di cambiamento hanno dato luogo ad una prima evoluzione dei diversi sistemi esistenti che, favorendo una più sicura identificazione delle unità e una migliore tracciabilità dei processi trasfusionali – tracciabilità ottenibile con moderni sistemi informatici in grado di controllare l’intera filiera, altrimenti eccessivamente onerosa –, ha portato allo sviluppo e all’integrazione di applicativi che prevedono l’utilizzo di etichette provviste di codici a barre, cosa che permette l’esecuzione di vari controlli di congruenza volti a scongiurare non solo errori trasfusionali ma anche attribuzioni errate di esami di laboratorio. L’introduzione del barcode, se da un lato ha ormai interessato la maggior parte dei servizi trasfusionali italiani ed europei, non ha però preso piede all’intero dei singoli reparti, dove solo ultimamente si è posto attenzione al tema degli errori di identificazione del paziente.